Intervista alla dottoressa Silvia Bartolozzi, pediatra: il ruolo della musica in medicina
- Arianna Bartolozzi Bellantuono
- 5 giu
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In questa intervista la dottoressa Silvia Bartolozzi, pediatra italiana, ci parla del rapporto tra medicina e musica. Laureata con lode in Medicina e Chirurgia e specializzata con lode in Pediatria, ha ampliato le sue competenze con una specializzazione in Anestesia e Rianimazione e numerosi master nell’area medico-sanitaria. È anche istruttrice certificata IRC, con una particolare esperienza nelle manovre di disostruzione delle vie aeree pediatriche e nella rianimazione cardiopolmonare (BLSD). Grazie alla sua preparazione e competenza, la dottoressa Bartolozzi ha anche osservato con interesse e attenzione gli effetti positivi che la musica può avere nel settore medico-sanitario, soprattutto nello sviluppo cognitivo, emotivo e sociale dei bambini. In questa intervista ci racconta come la musica possa rappresentare un potente strumento terapeutico e di crescita, e quale ruolo può assumere nella vita quotidiana dei più piccoli in un’epoca in cui la presenza degli schermi e dei dispositivi digitali è sempre più invasiva. Inoltre, dà un consiglio a tutti gli appassionati sia di scienza che di musica. Buona lettura!
Ci puoi raccontare il tuo background e cosa ti ha ispirato a diventare pediatra?
Sono una pediatra con oltre 30 anni di esperienza, di cui 27 trascorsi in ospedale. Mi sono laureata con lode in Medicina e Chirurgia e mi sono specializzata con lode in Pediatria. Successivamente ho ampliato le mie competenze con una specializzazione in Anestesia e Rianimazione, oltre a vari master nell'area medico-sanitaria. Sono anche istruttrice certificata IRC (Italian Resuscitation Council) con una particolare esperienza nelle manovre di disostruzione delle vie aeree pediatriche e nella rianimazione cardiopolmonare (BLSD).
Una delle cose che mi ha ispirato a diventare pediatra è il fatto che, a differenza degli adulti, i bambini spesso non riescono a esprimere con parole precise ciò che provano. Questo richiede al medico una particolare capacità di osservazione, intuizione ed empatia. I bambini non hanno filtri o sovrastrutture sociali: o gli stai simpatico o no, e questo rende il rapporto molto autentico e diretto. Mi affascina questa sfida e la possibilità di creare un legame sincero che va oltre le parole, per capire davvero come aiutarli al meglio.
Dal punto di vista medico in che modo la musica può influire positivamente sullo sviluppo del bambino a livello cognitivo, emotivo o sociale?
Molti studi dimostrano che programmi musicali strutturati possono migliorare lo sviluppo cognitivo, specialmente in aree come la memoria e il ragionamento spazio-temporale. Ad esempio uno studio su bambini di 4-6 anni ha rilevato che i piccoli coinvolti in un percorso musicale con la partecipazione dei genitori hanno ottenuto significativi miglioramenti nei compiti di memoria. La musica supporta anche la regolazione emotiva e il legame sociale, soprattutto nella prima infanzia, quando ritmo e melodia aiutano i bambini a elaborare le emozioni e a connettersi con gli altri. Inoltre, facilita l’apprendimento delle lingue straniere.
Stiamo assistendo a un cambiamento profondo nel modo in cui i bambini interagiscono con i media. Se prima avevano accesso a piattaforme strutturate, sicure ed educative come Disney Channel (che offriva anche molti contenuti musicali), oggi trascorrono sempre più tempo su contenuti brevi e altamente stimolanti di piattaforme come YouTube e TikTok. L'uscita di scena in molti Paesi di Disney Channel e canali simili, che fornivano punti di riferimento culturali condivisi e contenuti rassicuranti per bambini e genitori, ha lasciato un vuoto nel modo in cui i più giovani imparano, si rapportano al mondo e identificano modelli a cui ispirarsi.
Quali sono le tue preoccupazioni riguardo al tempo che i bambini trascorrono davanti agli schermi oggi? La musica potrebbe aiutare a ristabilire un equilibrio?
Purtroppo questo nuovo ambiente digitale è stato associato a esiti negativi. Numerosi studi evidenziano che l’eccessivo tempo davanti agli schermi può contribuire a ritardi linguistici, problemi di attenzione (inclusi sintomi simili all’ADHD), ridotta attività fisica e persino difficoltà di salute mentale come ansia e depressione. Gli schermi sono diventati un sostituto della comunicazione in molte famiglie. È comune vedere bambini a cui vengono dati iPad o telefoni durante i pasti o le uscite solo per farli stare tranquilli. Anche se può essere una soluzione temporanea per i genitori, rischia di ridurre l’interazione umana essenziale e lo sviluppo emotivo.
Ed è qui che entra in gioco la musica. La musica offre un modo potente e senza schermi per stimolare il cervello, favorire la creatività e incoraggiare l’espressione emotiva. Normalmente non sovrastimola come i contenuti digitali frenetici. Spesso consiglio il gioco musicale come alternativa sana al tempo passivo davanti agli schermi. Che si tratti di cantare insieme, ballare, imparare uno strumento o semplicemente ascoltare attivamente, la musica incoraggia il movimento, la comunicazione e la connessione. Viviamo in tempi moderni, quindi un uso moderato degli schermi è a volte inevitabile e va bene, ma deve essere intenzionale e bilanciato. Invito sempre i genitori a uscire con i propri figli, parlare con loro, giocare, ascoltare la musica che piace a entrambi e, soprattutto, essere presenti. Per esempio, i pasti dovrebbero essere un momento di condivisione, non di scorrimento sui dispositivi. L’infanzia è una fase cruciale per lo sviluppo emotivo e cognitivo, e niente può sostituire l’interazione reale e l’esplorazione creativa. La musica è uno strumento meraviglioso ed efficace per raggiungere questo equilibrio.
In che modo la musica può supportare i bambini che affrontano stress, ansia o malattia? Ha notato benefici particolari al lavoro?
La musicoterapia ha dimostrato di poter ridurre i livelli di ormoni dello stress come il cortisolo, migliorando di conseguenza la funzione immunitaria. In ambito clinico la musica ha aiutato i bambini a gestire dolore, ansia e persino sintomi depressivi. Ai bambini ricoverati ascoltare musica familiare o calmante migliora spesso l’umore e la collaborazione durante le cure. Ho visto bambini rilassarsi visibilmente quando gli viene messa della musica durante esami o procedure.
Ha notato differenze nell’effetto della musica sui bambini a seconda delle fasce d’età, per esempio tra i più piccoli e gli adolescenti?
Sicuramente. I bambini piccoli spesso rispondono alla musica in modo fisico: si muovono, ballano e la usano per esprimere emozioni. Per i bambini più grandi e gli adolescenti la musica diventa uno strumento parte della loro identità o uno sfogo emotivo. Inoltre, la musica funge da connettore sociale.
Per i bambini o adolescenti neurodivergenti (come quelli con ADHD o autismo), ha osservato modi specifici in cui la musica li coinvolge, li calma o li aiuta ad esprimersi?
Assolutamente. La musica può essere molto terapeutica per i bambini neurodivergenti. I pattern ritmici possono sostenere la concentrazione nei bambini con ADHD e il gioco musicale può incoraggiare i bambini non verbali nello spettro autistico a comunicare. Offre loro un modo per connettersi con il mondo e gli altri senza fare affidamento solo sulle parole. Può anche ridurre la sovrastimolazione sensoriale se scelta con cura. Nei bambini con ADHD, ad esempio, certi tipi di musica possono favorire la concentrazione o agire da meccanismo calmante durante i momenti di transizione o frustrazione.
Infine, in quanto "Mediterranean girl in medicine" con una passione per la musica e in quanto dottoressa che ne riconosce il potere, che messaggio darebbe alle giovani ragazze appassionate sia di scienza sia di arte, specialmente di musica?
Non sentite mai di dover scegliere tra le due cose. Scienza e arte sono profondamente connesse, pensate a tutto quello che vi ho raccontato. Ci sono molti modi per unire i due mondi: entrambi riguardano la comprensione e l’arricchimento dell’esperienza umana. Che scegliate la medicina, la musica o entrambe, se siete veramente appassionate potete portare qualcosa di unico in entrambi i campi. La nostra terra ha un ricco patrimonio scientifico e musicale: portatelo avanti con orgoglio e non abbiate mai paura di seguire i vostri sogni!
Puoi suggerire ai nostri lettori una canzone italiana che ti piace particolarmente?
Ce ne sono molte ma per questa occasione scelgo Rewind di Vasco Rossi. A me aiuta profondamente a riconnettermi energicamente e pacificamente con il mondo. W Vasco!
Potete ascoltare la canzone suggerita dalla Dr. Silvia Bartolozzi qui: